L’estate è finita, ma la stagione del camper dura dodici mesi l’anno. Il vero camperista non si ferma al variare delle condizioni meteorologiche, e si prepara ad affrontare l’autunno ma soprattutto l’inverno, per godersi i paesaggi nelle tonalità del rosso e giallo oppure completamente bianco. E, complice il caro bollette, una tendenza di molti camperisti è la fuga verso mete calde.
Se negli anni passati queste erano le prime settimane in cui si procedeva ai check up nelle officine affiliate dopo la fine delle vacanze e in previsione e preparazione del turismo in inverno, tra piste da sci e mercatini natalizi, quest’autunno in molti, soprattutto pensionati o nomadi digitali, si stanno preparando per raggiungere mete più calde. Forse anche per contrastare il caro bollette. Marocco e Canarie, sono tra le destinazioni che accoglieranno molti camperisti, ma anche la Sicilia e altre mete nel sud Italia. “Basta poco per riscaldare un camper, se la temperatura è mite, e con i moduli fotovoltaici si può essere davvero indipendenti. Per le temperature più rigide si ricorre a stufe a gas o gasolio e moduli fotovoltaici alimentano le utenze come luci, frigorifero, riscaldamento, boiler, impianto idrico, televisore – commenta Ester Bordino, Presidente Assocamp, l’Associazione Italia che riunisce oltre il 90% dei concessionari di veicoli ricreazionali del nostro Paese, quando fa un punto sui prossimi mesi – Per muoversi, anche in questa stagione, il noleggio professionale di un camper può essere una buona soluzione: le tariffe, soprattutto su lunghi periodi, sono concorrenziali e il parco mezzi ha un’ampia scelta per soddisfare le esigenze più diverse”
I camperisti più esperti sanno che viaggiare in camper d’estate e viaggiare d’inverno sono due condizioni molto diverse. Quando il clima è più rigido, bisogna essere ben preparati e con l’attrezzatura giusta. I camper sono pensati per poter essere utilizzati anche con il freddo: a bordo ci sono, naturalmente, il riscaldamento e l’acqua calda. Tetto e pareti sono ben coibentati ed esistono delle coperture aggiuntive da applicare ai vetri per evitare dispersioni di calore.
Gli operatori professionali affiliati Assocamp hanno stilato un vademecum ragionato di accorgimenti, dedicato soprattutto ai neofiti, per godersi dei weekend nella natura e sulle piste da sci anche quando le temperature si fanno rigide.
Vademecum per affrontare l’inverno in camper
COSA PORTARE A BORDO. Per chi noleggia, è bene assicurarsi già al momento della prenotazione di quali kit forniture dispone il servizio di noleggio e quali sono opzionali. Non dovranno mancare tra le dotazioni, le catene (o le gomme da neve), il cavo per collegarsi alla rete elettrica, il tubo per fare rifornimento d’acqua e gli indispensabili scudi termici. Utili possono essere anche i cunei, due “zeppe” sulle quali si sale con le ruote del camper per correggere eventuali pendenze del terreno e dormire “in bolla”. Naturalmente, non possono mancare piumoni per i letti. Parola d’ordine: non farsi trovare impreparati.
PONTI TERMICI. Prima di partire è bene controllare di avere una dotazione completa di scudi termici. Il più importante è quello che isola la cabina di guida, dove il grande parabrezza e i finestrini laterali sono una fonte importante di dispersione di calore. Nella maggior parte dei camper moderni si girano i sedili di guida del passeggero e del guidatore per formare la zona “living”. In questo caso l’opzione è utilizzare uno scudo termico, cioè un telo di tessuto tecnico di copertura sintetica isolante da applicare su parabrezza e finestrini. Ve ne sono di due tipi: quelli che si applicano sui vetri dall’interno con ventose o quelli che si applicano dall’esterno. Il secondo è preferibile perché isola meglio ed evita la formazione di condensa sui vetri. Ne esiste uno anche più completo detto “cappotto” che copre anche il cofano motore, offrendo il massimo in termini di isolamento dal freddo. Se lo scudo termico si installa all’interno del parabrezza è buona abitudine sollevare i tergicristalli dal vetro per evitare che questi si incollino al parabrezza.
RISCALDAMENTO. Nella maggior parte dei camper, solitamente il riscaldamento è a gas, funziona con le bombole. Alcuni modelli sono invece a gasolio. Chi è esperto sa come gestire in sicurezza il proprio impianto. Chi noleggia per le prime volte è bene che si faccia spiegare dal concessionario nel dettaglio come funziona il sistema, come intervenire se la bombola si esaurisce per sostituirla, dove acquistarne una in caso di bisogno. Oltre ad avere a bordo sempre due bombole piene. D’inverno meglio preferire la carica di gas propano piuttosto che butano. E, dicono gli esperti, avere sempre una torcia, le scocciature si presentano spesso nel mezzo della notte.
SOTTO ZERO? STUFA SEMPRE ACCESA AL MINIMO. Il sistema di riscaldamento a gas è dotato di un dispositivo di sicurezza che apre la valvola del boiler (svuotando l’intero serbatoio dell’acqua) qualora la temperatura interna scenda al di sotto dei 5° centigradi. Questo per evitare che si congeli l’acqua nel serbatoio del boiler e danneggi il sistema. Per questo motivo è importante lasciare acceso al minimo l’impianto anche quando si va a sciare o si lascia il camper per un’escursione.
IL GASOLIO INVERNALE. Trovarsi sottozero può creare problemi di avviamento nei motori Diesel. Il punto di congelamento del gasolio si attesta attorno ai 2°C, perché contiene paraffina che solidifica al di sotto di quelle temperature. Il rifornimento dai benzinai in montagna ha il vantaggio di riempire il serbatoio con un prodotto già pensato per le basse temperature, il gasolio invernale.
L’IMPIANTO IDRICO. A bordo di un camper ci sono tre serbatoi. Quello dell’acqua potabile che è sempre collocato all’interno dell’abitacolo e non rischia il gelo. Una cassetta estraibile collegata con il Wc che si usa in abbinamento a liquidi appositi e non presenta particolari problemi d’inverno. E poi il serbatoio di raccolta dell’acqua di doccia, lavabo e lavandino della cucina, detto serbatoio delle acque grigie. Questo invece potrebbe subire gli effetti della temperatura esterna. È utile, pertanto, aggiungere un liquido antigelo che evita che l’acqua e la valvola si ghiaccino.
IL CONSIGLIO IN PIU’. D’inverno, alla guida, in camper, non vi sono particolari problemi. Ci vorrà più prudenza in discesa perché i pesi in gioco sono diversi da quelli di un’automobile e in caso di ghiaccio può essere più complicato il controllo. Ricordate sempre che avete un’altezza superiore a quella a cui siete abituati e che sui camper con mansarda può toccare i tre metri. Attenzione a balconi, sporgenze e sottopassaggi. Per le manovre è utile affidarsi a una persona che dovrà posizionarsi in modo che sia visibile da uno dei due specchietti retrovisori e dia indicazioni durante la retromarcia.